Nel percorso di migrazione verso il cloud – che sia un ambiente multicloud o un più avanzato hybrid cloud – il punto di partenza è sempre lo stesso: il datacenter aziendale. E ha poca importanza cosa si vuole realizzare se la base poggia su fondamenta inadeguate.
Dopo la corsa forsennata all’adozione di servizi di cloud pubblico – una fase in cui alcuni addirittura ipotizzavano la chiusura di tutti i datacenter aziendali – si è meglio compreso che i vantaggi incrementali offerti dalla nuvola tecnologica sarebbero stati raggiungibili solo attraverso ambienti ibridi.
A spingere le aziende a far rientrare (“repatriation”) molti workload pubblici all’interno dei propri datacenter sono state soprattutto tre considerazioni: il consolidamento delle risorse IT, un migliore TCO e le preoccupazioni per la sicurezza e la compliance normativa.
Tuttavia, per predisporre ambienti ibridi, o per far sì che l’eventuale rientro di workload pubblici sia efficace ed efficiente e non comporti disservizi al business, è necessario procedere con la modernizzazione della propria infrastruttura, abilitandola a dialogare con ciò che sta all’esterno. Secondo IDC, oltre il 40% degli investimenti nei datacenter aziendali sarà impiegato per creare un ambiente IT ibrido in cui andare a sviluppare applicazioni e workload che saranno frammentati tra core, edge, siti di colocation e datacenter di cloud provider.
Obiettivo è quindi creare un’infrastruttura IT agile e flessibile, che sia in grado di abbattere i silos interni e capace di integrarsi con servizi esterni. Per farlo è necessario estendere in logica software-defined la propria infrastruttura, così da permettere una trasformazione digitale che sia da una parte data-driven, quindi centrata sulle effettive esigenze aziendali, e dall’altra possa sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, intelligenza artificiale e machine learning in primis.
Sono questi i temi sui quali IDC, in collaborazione con VMware e Var Group, organizza un nuovo roadshow tematico virtuale tra luglio e ottobre. Prima tappa il webinar che si terrà il prossimo 2 luglio, nel corso del quale sarà possibile confrontarsi con analisti, esperti e CIO aziendali sui seguenti punti:
- Software-defined Infrastructure: come abbattere le barriere allo sviluppo di un’infrastruttura agile, flessibile, resiliente e cloud-ready;
- Data-driven transformation: come gestire una trasformazione digitale che sia effettivamente basata sulle esigenze aziendali;
- Security: quali approcci implementare per gestire in sicurezza ambienti ibridi e distribuiti tra core, colocation, edge;
- Soluzioni iperconvergenti: come modernizzare l’infrastruttura IT semplificando la gestione;
- Networking: SDN e SD-WAN per superare gli ostacoli, anche territoriali, nel viaggio verso il cloud.